Domenica mattina ci si alza con calma e si esce per una passeggiata nel quartiere: chi per comprare il giornale, chi per bere un caffè o un aperitivo con gli amici della zona, chi per fare due passi con i bambini, chi solo per godersi in santa pace la città senza l’ansia di rincorrere un mezzo per andare al lavoro. Ed ecco che, svoltato un angolo, in uno spiazzo un po’ più ampio, ci si trova di fronte a un gruppo di persone che animano la piazza con musica, pupazzi, letture ironiche…
E allora si rallenta il passo, facendo finta di nulla, e si allunga l’orecchio, ma sempre attenti a mantenere lo sguardo indifferente. Poi, all’improvviso, non si resiste e ci si ferma ad ascoltare: chi catturato dalla musica, chi dalle battute divertenti, chi dalle abili mani che animano il pupazzo…
I bambini, più spontanei e privi del vincolo dell’etichetta, si fermano subito e si siedono per terra, a gambe incrociate, come sono abituati a fare a scuola. Gli adulti ci impiegano più tempo, ma, alla fine, anche loro non resistono e si lasciano catturare: qualcuno resta in piedi, qualcuno si accomoda sui panettoni, qualcuno, ancora indeciso sul da farsi, rimane ai margini fingendo di aspettare l’autubus, qualcuno esce dal bar col bicchiere dell’aperitivo fra le mani per capire cosa provoca quelle risate spontanee…
Io ci sono andata appositamente, con il tram, non abitando nei pressi di largo Mahler. È stata una mattina divertente, interessante, non banale.
Ho fatto bene a vincere la pigrizia e uscire di casa…ho fatto proprio bene!
Anna