Nessuno aveva voglia di andarsene, giovedì sera a “El Nost Milan”.
Abbiamo riso molto ma ci siamo anche un po’ commossi.
Le canzoni della Ligera facevano da contrappunto a storie di una Milano che è stata e che forse non sarà più, la voce roca del Pelè e la chitarra del Toffoli sottolineavano le parole di Leonardo Coen che ce l’ha raccontata con intelligenza e dovizia di particolari.
Giancarlo – El Pelè – Peroncini è il depositario della memoria storia della Ligera. Lui c’era e l’ha vissuta da protagonista. Mario Toffoli lo seguiva e lo conduceva a suon di note.
Gli ospiti si “rubavano” i microfoni in un gioco di racconti che riempiva man mano la sala di tram sferraglianti nella nebbia e di vecchie osterie raccontate in milanese.
E poi “una sorpresa via l’altra” – si dice da queste parti.
Un grande raccontastorie come Ezio Soffientini, mattatore per anni di Radio Meneghina e le canzoni di Mary della Brioschina.
Il pubblico era rapito.
Quelli più in là con gli anni si sono fatti un viaggio a ritroso nel tempo, assentivano col capo, forse con gli occhi lucidi, ritrovando pezzi di vita vissuta. I più giovani, o chi a Milano ci è arrivato da poco, non potevano che essere presi da una nostalgia per quello che non è toccato loro in sorte.
Insomma, una fuga nel passato a due passi (anzi, a uno) dalla Milano Expo che non sembra avere molte tracce di quei princìpi e di quei valori che allora erano di moda perfino nella mala.
Ci siamo ripromessi di ritrovarci presto, di ritagliarci un altro infinito momento in cui tirar mattina imbevuti di “sana milanesità”, con un bicchiere di vino e due fette di salame.
Sono sicura che ci saremo ancora tutti ad ascoltare la Mary, el Pelè, l’Ezio e il Leonardo e che, come è successo giovedì, nessuno avrà voglia di andarsene, alla fine della serata.
(ps gli articoli determinativi davanti ai nomi li ho messi apposta!)
CZ