Una serata densa di emozioni quella di martedì scorso alla Biblioteca Chiesa Rossa. Sono stati presentati un libro – Il barone rompente, autobiografia di Alfredo Visconti – e un interessante progetto – Leggere Libera-Mente, attivo dal 2008 nel carcere di Opera. Il primo “figlio” del secondo.
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San Vittore: Noi, le donne
Ho incontrato per la seconda volta le donne del gruppo di lettura. Accompagnavo le scrittrici Annamaria Trevale, Pervimca Paccini, Rossana Girotto. Sabrina Minetti. Rompere il ghiaccio non pareva impresa facile, ma poi abbiamo deciso che avremmo parlato di scrittura e lettura, senza parlare di noi, allo stesso modo detenute e ospiti, accumunate dall’essere donna e dalla passione per la narrazione: sono stati i racconti letti insieme a parlare delle nostre emozioni, del coraggio di essere donna, di amore, del rapporto uomo-donna, di nascita e vita, di figli, della soicetà, dell’essere e dell’apparire.
Una delle detenute ha letto quello che aveva scritto per l’occasione.
“La lettura è qualcosa che nasce di pari passo col cuore dell’uomo e che cresce insieme a lui. In principio impariamo a muovere i primi passi, poco dopo a dire le prime parole…il passaggio successivo è proprio imparare a leggere.
Leggere è qualcosa di avventuroso, a prescindere dall’età e da ciò che si sta leggendo.
Spesso si sottovaluta l’importanza della lettura, rivolgendo parte del proprio tempo a passatempi meno nobili e senza ombra di dubbio meno costruttivi.
Credo che leggere ‘è vita’…i libri sono vita, anzi di più di una vita.
Williams Kitting, che ha scritto ‘L’attimo fuggente’ afferma che ‘noi non leggiamo e scriviamo perché è carino, bensì perché siamo membri di una razza umana, la quale è piena di passione, e sono proprio le passioni che ci tengono in vita’.
Leggere rassicura…ci rafforza, ci fa mettere a confronto la nostra esistenza con quella dello scrittore e dei protagonisti. È un modo che ci permette di confrontarci con il passato e con il presente.
A mio parere tutti dovrebbero leggere, allo stesso modo in cui , bene o male, tutti scrivono…senza aver pregiudizio o vergogna.
Leggere e scrivere apparentemente sono due cose banali, ma ci tengono in vita, perché ci permettono di amare e lasciare questo amore echeggiare negli anni”
Anna Chiello
Cinzia ha lo sguardo di brace e la voce roca di un’attrice di teatro.
La schiena dritta, il viso drammatico, i gesti sicuri. Una tosta, ma senza arroganza. Bellissima. Ha scritto un’introduzione per il nostro incontro con parole perfette.
Michela ha braccine scheletriche da ragazzino e ombre scure sotto i grandi occhi incastonati in zigomi ossuti. Mi sussurra “a me piace scrivere ma ho solo la terza media, poi stavo a Napoli, figurati”.
Impila i fogli dei racconti e ci appoggia sopra i gomiti perchè nessun’altra glieli porti via.
Di continuo controlla se ne manca qualcuno, di quelli che citiamo o leggiamo.
Mi chiede “questo ce l’ho?”
“Ce li hai tutti, tranquilla”
“Ah, bene”. Ma poi ricontrolla, li riordina uno sopra l’altro, ci appoggia le braccia.
E di continuo passa le mani sul mio libro. Lo gira e lo rigira. Lo accarezza.
“Belli, i libri, ma questo mi piace più di tutti”.
Non si accontenta delle due copie che ho lasciato per la biblioteca, “non voglio questi, ne voglio uno tutto per me, solo mio, mio personale, capisci?”
Capisco. “Te ne spedisco uno tutto per te”
“Giura”
“Giuro”
“Davvero, però”
“Davvero”.
Continua ad accarezzarlo. “Bello, bello. Non ti dimenticare”.
Anche il sorriso è da ragazzino quando le rispondo “non mi dimentico, oggi a casa preparo la busta e domani te lo spedisco”.
Qualcuna se ne va, è l’ora del pranzo.
”Non me ne frega del vitto, mangio quando mi pare, stare qua è più importante”. E non molla fogli e libro.
Solo mentre dà un tiro alla sigaretta il volto di Michela diventa adulto. Gli occhi stretti, il fumo che gira in bocca ed esce dal naso. Proprio come i ragazzini quando fumano, fuori dalla scuola.
”Allora me lo spedisci, a me personalmente”
”Ti ho detto di sì”
”Non è che ti dimentichi”
”Non mi dimentico. Fidati”
”Mmm” annuisce, stringendomi la mano, con la sigaretta tra le labbra. Come quei duri di quindici anni, che fumano fuori dalla scuola.
Rossana Girotto
Il Festival a San Vittore
Il Festival diffuso scende nelle strade e entra in carcere, dove alcuni autori incontreranno il gruppo di lettura “Liberi di leggere” della sezione maschile e il gruppo di lettura della sezione femminil.
Possono accedere agli incontri solo le persone accreditate.
5 giugno
Undicesimo comandamento – la violenza non è Donna Incontro con l’autrice del libro Elena Mearini, che affronterà un dialogo con i detenuti sul delicatissimo tema della violenza di genere. (Gruppo di lettura sez. Femminile)
Storie dell’era del Tango (Rayuela edizioni) Reading musicale con Marcelo Caracoche (scrittore e musicista). L’autore affronterà i temi del Tango (la storia, il ballo come sfida alle regole costituite, chiesa e polizia nemici naturali del Tango) in un dialogo con il gruppo di lettura, sottolineando alcuni aspetti con brani musicali suonati dal vivo. (gruppo di lettura “Liberi di leggere”)
6 giugno
Parole Incrociate – laboratorio di scrittura condivisa. Reading di gruppo – risultato dei laboratori di lettura-scrittura condivisa svolti con i detenuti a cura di Macchia Umana e Tornogiovedì – con: Sabrina Minetti (scrittrice, redattrice), Fernando Coratelli (scrittore, editor), Luigi Carrozzo (scrittore, docente di scrittura creativa). (gruppo di lettura “Liberi di leggere”)
7 giugno
Noi, le donne – Incontro con le scrittrici Annamaria Trevale, Sabrina Minetti, Pervinca Paccini, Rossana Maria Laura Girotto sulle tematiche al femminile: la capacità di fare comunità, lo spirito d’iniziativa , il coraggio/la forza delle donne. Il dibattito sarà alternato alla lettura di brani dai libri delle autrici presenti.
Marco e Tecla di Sergio Paladino (Blonk editore) Spettacolo letterario-musicale: le letture di alcuni brani del libro saranno alternate a interventi musicali dal vivo. Con Sergio Paladino (scrittore), Ivan Padovani (musicista), Letizia Tomassi (musicista), Alessandro Baglioni (musicista), Iride Testoni (lettrice), Luca Rinaldi (uff.stampa Blonk editore).(gruppo di lettura “Liberi di leggere”)
8 giugno
Il silenzio sulle donne di Antonio Steffenoni (Barion editore) Incontro con l’autore Antonio Steffenoni, che affronterà un dialogo con i detenuti sui temi del suo libro: l’amicizia maschile, l’incapacità degli uomini di parlare dei loro amori, il “fine vita”, il “giallo “ e i generi letterari. Sarà presente Raffaella Soldani (uff, stampa Mursia). (gruppo di lettura “Liberi di leggere”)
L’altra parte del giorno
Giovedi 5 luglio, alle 10.30, il Festival della Letteratura di Milano supererà i cancelli di San Vittore, quel mondo così a portata di sguardo, eppure lontano anni luce dal nostro assiduo quotidiano. Il pretesto sarà quella promessa iniziale, alla quale aderirono quasi tutte le casi editrici presenti nell’edizione che si è appena conclusa, alla quale teniamo in modo particolare: donare alle biblioteche del carcere (ce ne sono diverse) una copia di ciascun libro presentato. Forse si tratta nient’altro che di un abbaglio, ma ci illudiamo di poter portare una piccola ventata di aria all’interno di quelle mura, non nuova e nemmeno tanto fresca, non sufficiente a spalancare porte e finestre sbarrate da secoli, ma a collegare, forse, mondi non del tutto diversi, come vorrebbero farci credere; quell’altra parte del giorno che vive e palpita a due passi del nostro.
E ci sarà modo anche di parlare di future occasioni, da creare insieme, da inventare un pezzo alla volta. Un ponte di parole in libera circolazione, in entrambi i sensi di marcia. Quelle che, nonostante gli infiniti tentativi, nessuno è mai riuscito a imprigionare.
Milton Fernàndez